Domenica 26 aprile 2020 – III Domenica di Pasqua – At 2, 14.22-3; Salmo 15; 1Pt 1, 17-21; Lc 24, 13-35
Interpretando un salmo messianico, Pietro annuncia “a voce alta” la speranza che abita nel cuore di ciascuno: contemplare il volto di Dio! Percorrere serenamente un cammino di vita; sperimentare una gioia vera che porterà a raggiungere “la dolcezza senza fine alla Tua destra”. Pietro afferma che quanto si dice di Davide si realizza, per tutti, nella “risurrezione di Cristo”.
Ripercorrere il racconto dei discepoli di Emmaus è un modo per contemplare ancora una volta il Risorto che cammina con noi. La sua “presenza da risorto”, fa ardere “il nostro cuore” di intelligenza nuova, capace di interpretare persino il fallimento come luogo e tempo in cui maturano “fede” e “speranza”, perché siano rivolte a Dio. Pietro lo ricorda con insistenza: siamo stati “liberati a caro prezzo”! Ora tocca a noi: rispondere alla sfida, sempre complessa, della comunione, cioè del nostro essere Chiesa.