Nemmeno il Covid19 imbriglia i GAS (Gruppi di acquisto solidale). Attivi a Torino e provincia dalla fine degli anni ‘90 dove hanno attivato relazioni dirette tra consumatori e piccoli produttori locali per sostenerli e assicurarsi al contempo la fornitura di alimenti prodotti nel rispetto dell’ambiente e delle condizioni di lavoro, nel 2001 si sono associati in GASTorino, per promuovere l’economia solidale come modello alternativo.
«Dopo quasi 20 anni – fa il punto Andrea Saroldi, anima di GASTorino – l’associazione punta con forza a comunicare un modo diverso di fare economia e a sperimentare sistemi alternativi di distribuzione, che vanno sotto il nome di Piccola Distribuzione Organizzata (PDO)». Così GASTorino alimenta e sviluppa il sito www.economiasolidale.net, per garantire visibilità alle molte esperienze attive in Italia, in collaborazione con le altre reti locali con le quali ha recentemente fondato la Rete Italiana per l’Economia Solidale (RIES).
Sul fronte della PDO GASTorino promuove un sistema di ordini collettivi per GAS e altri gruppi del territorio; mentre su “fresco” come frutta, verdura, carne o latticini ogni Gas mantiene una relazione diretta con il produttore, per altri prodotti è meglio coordinarsi a livello cittadino, per acquistare insieme e migliorare la logistica ottimizzando trasporti e consegne.
«Gli ordini collettivi sono partiti a Torino nel 2005 – ricorda Saroldi – con l’acquisto e la distribuzione delle arance dal consorzio siciliano delle Galline Felici. Oggi ci siamo alleati con tre cooperative che garantiscono la logistica: ISoLa, Mondo Nuovo e Verdessenza. Tutte e tre gestiscono botteghe equo-solidali e a basso impatto ambientale: organizzano gli ordini collettivi a cadenza mensile con consegne in quattro punti di distribuzione a Collegno, Torino Nord, Torino Sud e San Salvario».
Così i gasisti possono scegliere mensilmente tra un centinaio di prodotti selezionati collettivamente per il loro valore sociale ed ambientale; dalla pasta, alla farina alla passata di pomodoro della cooperativa Iris di Calvatone (CR); gli agrumi delle Galline Felici, la Renetta Grigia di Torriana, mele e trasformati della Azienda Agricola Bargiolina di Barge (CN), i formaggi del caseificio Val Varaita di Venasca (CN). A questi si aggiungono alimentari di cooperative che lavorano sui terreni confiscati alla mafia, come le mozzarelle Le Terre di Don Peppe Diana, o le paste di mandorla dell’Arcolaio che opera con i detenuti della Casa Circondariale di Siracusa e, ancora, le creme vegetali della cooperativa sociale La Madre Terra.
Non mancano detersivi e detergenti, prodotti del commercio equo e solidale in confezioni grandi (caffè, cacao e semi), i panettoni a Natale, le colombe e le uova di cioccolata a Pasqua.
Grazie alla Piccola Distribuzione Organizzata nel 2019 sono stati evasi nove ordini collettivi, con una media di venti GAS a ordine e un totale di prodotti per un controvalore di 48mila euro.
L’85 per cento della cifra serve per pagare produttori e trasporto, il 14% retribuisce il lavoro delle cooperative che si occupano di suddividere i prodotti e gestire le consegne per i GAS; il rimanente 1% viene versato al fondo per promuovere l’economia solidale.
«In questi tempi di emergenza per il Covid19 – conclude Saroldi – gli ordini collettivi continuano nel rispetto delle norme per la sicurezza; un modo per sostenere i produttori e le cooperative in questo momento di difficoltà. Speriamo che il periodo di quarantena collettiva che stiamo vivendo ci aiuti a comprendere il legame profondo tra le nostre azioni quotidiane e il loro effetto su scala globale e, di conseguenza, a sostenere queste forme di acquisto e la formazione di gruppi attivi sul territorio e in rete tra di loro per spingere la transizione verso un sistema economico più attento all’ambiente e al benvivere di tutti. Lo stesso auspicato da papa Francesco che promuovendo l’evento “Economy of Francesco” ci ha invitati a fare un “patto” per cambiare l’attuale economia e dare un’anima all’economia di domani».
Per informazioni: gastorino@economiasolidale.net
su La Voce e Il Tempo del 5 aprile 2020