Arti intorpiditi, cuore gonfio, vaghe sensazioni di timore. Clausura forzata, abbracci negati, dati contrastanti, decreti incomprensibili. Quasi tre mesi di costrizioni e privazioni, dall’8 marzo, festa della donna, al 2 giugno, festa della Repubblica. Tante, troppe, bare.
Ora torniamo a mettere fuori il naso, seppur coperto di mascherina. E non sappiamo dove andare. L’aereo non c’è, se c’è è caro o intimorisce. Allora riduciamo la distanza, anche se… restrizioni europee, timori regionali, difficile trovare un posto che non sia già stato prenotato.
Quando nel 2016 pubblicai per MilanoAgende “Piemonte da scoprire” Covid poteva essere nome di farmaco o acronimo finto dialettale in un dialogo comico per chiedere “Cosa vidi”?
L’idea di viaggi brevi, in auto, in bicicletta o con mezzi pubblici, in Piemonte, vicino a casa, poteva apparire inattuale, abituati come eravamo a mete esotiche, eppure…
“Piemonte da scoprire” suggerisce 38 itinerari piemontesi per un viaggiare lento, in luoghi che non trovano il giusto spazio in riviste patinate e siti à la page, schifati dagli influencer, soprattutto liberati dalla frenesia del copia incolla e del mi piace: ma belli, ricchi di offerte culturali, naturali, gastronomiche.
Scritto così, mi rendo conto, è inequivocabilmente uno spot: per i luoghi e per il libro. Trovate sul sito un assaggio e il volume in libreria o dall’editore.