Elena Andreevna
Mi son sfinita con lui. Mi reggo appena in piedi.
Vojnckij
Voi con lui, io con me stesso. Sono tre notti che non dormo.
Elena Andreevna
Non vanno bene le cose in questa casa. Vostra madre odia tutto, tranne i suoi opuscoli e il professore; il professore è irritato, non mi crede, di voi ha paura; Sonja è incollerita col padre, incollerita con me e non mi rivolge la parola da due settimane; voi odiate mio marito, e disprezzate apertamente vostra madre; io sono irritata e oggi una ventina di volte mi è venuto da piangere… Non vanno bene le cose in questa casa.
Vojnckij
Lasciamo perdere la filosofia.
Elena Andreevna
Voi, Ivan Petroviè, siete colto e intelligente e mi pare che dovreste capire che il mondo sta finendo non per colpa dei briganti, o degli incendi, ma dell’odio, dell’inimicizia, di tutti questi miseri litigi… A voi toccherebbe non brontolare, ma riappacificare tutti.
Vojnckij
Intanto riappacificatemi con me stesso! Mia cara… (Le afferra la mano).
Elena Andreevna
Lasciatemi! (Ritira la mano).Andatevene!
Vojnckij
Adesso pioverà e tutta la natura sarà rinfrescata e respirerà leggermente. Soltanto me il temporale non riuscirà a rinfrescare. Giorno e notte, come uno spirito del focolare, mi tormenta il pensiero che la mia vita è perduta senza rimedio. Non esiste il passato, l’ho speso stupidamente in sciocchezze, e il presente è terribile per la sua assurdità. Ecco qua la mia vita e il mio amore: dove li devo indirizzare, che ne devo fare? Il mio sentimento perisce invano, come un raggio di sole caduto in una fossa, e io stesso perisco.
Elena Andreevna
Quando mi parlate del vostro amore, io resto attonita e non so che dire. Scusatemi, non posso dirvi nulla. (Vuole andare via).Buona notte.
Vojnckij (sbarrandole la strada)
Se sapeste quanto soffro al pensiero che in questa casa accanto a me un’altra vita perisce: la vostra! Che cosa aspettate? Quale maledetta filosofia vi trattiene? Capite una buona volta, capite…
Elena Andreevna (guardandolo fissamente)
Ivan Petroviè, siete ubriaco!
Vojnckij
Forse, forse…
Elena Andreevna
Dov’è il dottore?
Vojnckij
È di là… passa la notte in camera mia. Può essere, può essere… Tutto può essere!
Elena Andreevna
Avete bevuto anche oggi? Perché?
Vojnckij
Che ci sia almeno un’apparenza di vita… Non impeditemelo, Hélène!
Elena Andreevna
Prima non bevevate mai e non parlavate mai tanto… Andate a dormire! Mi annoio con voi.
Vojnckij (afferrandosi alla mano di lei)
Mia cara… meravigliosa!
Elena Andreevna (seccata)
Lasciatemi. Diventa disgustoso, alla fine. (Esce).
Anton Čechov testo di pubblico dominio
produzione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale nella stagione 2019-2020, adattamento di Kriszta Székely e Ármin Szabó-Székely, traduzione italiana di Tamara Török curata da Emanuele Aldrovandi.