Domenica 2 febbraio 2020 – Presentazione del Signore – Ml 3, 1-4; Salmo 23; Eb 2,14-18; Lc 2, 22-40
Maria e Giuseppe, nel rispetto della Legge, portano il Figlio al tempio e lì il vecchio Simeone riconosce Gesù e la salvezza di cui il Cristo è portatore: e accetta con serenità la fine della sua esistenza.
Anche Anna, profetessa avanti negli anni, che aveva passato quasi tutta la vita in preghiera e penitenza, riconosce Gesù e sa parlare di lui a quanti lo attendono.
Anna e Simeone, a differenza di molti altri, capiscono che quel bimbo è il Messia perché i loro occhi sono puri, la loro fede è semplice e perché, vivendo nella preghiera e nell’adesione alla volontà del Padre, hanno conquistato la capacità di riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi.
Giovanni Paolo II nella “Redemptoris Mater” scrisse che “quello di Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè nell’incomprensione e nel dolore”.